Chiesa di S. Carlo e dell'Immacolata

Situata in via Sant'Anna 13, si tratta di una cappella privata, l'ultima ufficialmente rimasta ad Arese.


STORIA

Intorno al 1938 la parrocchia si arricchì di una nuova chiesa. L'avvocato Antonio Gallazzi desiderava una cappella di famiglia dove poter sposare le figlie e pensò che un vecchio cascinale adibito a legnaia e ripostiglio, che già si trovava all'inteno del parco della propria villa, potesse prestarsi allo scopo.
Fece approntare il progetto per la costruzione di un campanile e lo sottopose al parroco, il quale si dimostrò contrario alla realizzazione di un nuovo oratorio privato nella sua parrocchia, ma, con il benestare di monsignor Natale Magnaghi di Milano, il Gallazzi poté realizzare il proprio desiderio e, con il permesso della Curia, due delle tre figlie si sposarono nella cappella.


Come appare la Chiesa

Percorso un tratto del viale del parco ricoperto di ghiaia, si raggiunge un breve vialetto lastricato, chiuso da un piccolo cancello di ferro battuto, che conduce all'ingresso della chiesa immersa nel verde. Eclettismo e neomedievalismo di fine Ottocento si notano nelle forme esteriori della struttura a capanna ma soprattutto nelle numerose formelle in altorilievo raffiguranti vari animali mitologici, quali aquile e un lupo a sinistra e un fregio di un putto a destra.
Si nota anche lo stemma dei Visconti alla sinistra e alla destra una piccola edicola con la Madonna col Bambino con al di sotto due sedili in granito, decorati in stile Impero.
Al centro del pesante portone di assi, impreziosito da minuscoli inserti bronzei raffiguranti temi religiosi, è ricavata una finestrella rettangolare ricoperta esternamente da una griglia in ferro battuto; sopra al portone si apre un grande rosone circolare con inferriata in ferro battuto a raggiera.

L'interno è allo stesso livello dell'esterno ed è centralmente lastricato di marmo bianco con la delimitazione longitudinale di due strisce di tavelle in cotto. Il rimanente pavimento è coperto da una doppia fila di panche ed è in conglomerato.
Il soffitto lingeo è a capriate, le pareti bianche ricoperte da pannelli di legno alti circa un metro.
A sinistra dell'ingresso si trova un'acquasantiera di pietra parzialmente inserita in una nicchia eminsferica ricavata nel muro.
L'interno della chiesa prende luce dal rosone frontale che è chiuso all'interno da una vetrata a due ante con figure geometriche, da due finestre laterali a tutto sesto, ricoperte da vetrate colorate a losanghe e da due analoghe più piccole poste nelle pareti che portano alla sacrestia.

L'altare è soprelevato di un gradino e posto in modo da dare le spalle alle persone. Il frontale è in marmo bianco con al centro una croce metallica. Ai piedi dell'altare si trova un assisto di legno.
Al centro dell'altare vi è una lastra metallica che cela la nicchia del tabernacolo, ai lati due candelieri di legno dorato.
Domina l'altare un crocifisso di ferro con basamento esagonale di legno.
Alle spalle la grande tela a olio raffigurante L'Immacolata, con la corona nella quale si vedono solo sette stelle, che schiaccia il serpente, simbolo del male, alla presenza di San Giuseppe.
A sinistra poco leggibile Sant'Andrea o San Pietro che sorregge la croce del proprio martirio.
L'opera d'arte si può datare intorno al primo decennio del Settecento, sebbene l'impostazione classica delle figure dei due santi sembri quasi rifarsi all'ambito emiliano di fine Seicento.
Fanno da contorno due altri fregi in legno di epoca seicentesca, parzialmente dorati, che sorreggono un angioletto portacandela, un secondo angioletto è collocato in una delle curve del fregio in funzione decorativa.
Al di sopra della nicchia vi è un altro fregio in ferro battuto con inserti in legno dorato, collocato solitamente nel Seicento come pseudo baldacchino al di sopra delle pale.
Su una barra di consolidamento trasversale, che si nota anche dall'esterno, sono fissati con filo metallico due angioletti e due lampade votive, quella a sinistra ha anche un pendaglio di ferro battuto.
Sulla destra dell'altare si trovano altri piccoli ornamenti tra cui una mensola di marmo che fa da altarino del Gesù Bambino.
Alla sinistra dell'altare appesa al muro una acquasantiera di rame con rubinetto e tavoletta di legno come supporto.
Lungo la parete sinistra due immagini in altorilievo, una di gesso del Cristo Crocifisso da parte di San Francesco, l'altra di rame con la Madonna col Bambino circondati da fiori e sotto la scritta Mater Purissima.

L'ingresso alla sacrestia è alla sinistra dell'altare. Essa è un piccolo vano con un tavolino, una panca di legno e un armadio d'angolo a due ante rivestito di raso damascato rosso a figure floreali con applicati riporti ornamentali in legno dorato. La sacrestia ha un secondo ingresso dal lato meridionale della chiesa, è una porta di assi di legno con apertura centrale ricoperta da una griglia in ferro battuto con al centro una croce.

Sulla parete esterna meridionale si trovano oggetti semplicemente scaramantici.
Alla destra della porta della sacrestia si trova un grosso ritratto di Andrea Alciati e sotto un tondo in terracotta con l'immagine di un infante fasciato.
A sinistra della porta un'altra formella di porcellana di un bambino che gioca con un ippopotamo.
Più a destra vicino alla porta d'ingresso vi è un vano rimasto a ripostiglio con un grosso medaglione di gesso con la Madonna col Bambino circondata dai prodotti della terra.
A sinistra sotto il vano della finestra della chiesa, una lapide rettangolare di marmo con la scritta "Locus pius Divinitatis" il nome Salimbeni e due date 1409 e 1785.

Fonti:

"La Parrocchia di Arese - 400 anni fra cronaca e storia" di M. Buroni.
"Quaderni di Arese" di M. Buroni.


Il Restauro

Il restauro è stato effettuato dagli attuali proprietari nell'anno 1940 circa.
L'edificio, fino ad allora, utilizzato come legnaia, è stato riportato all'aspetto originario.
Nel corso del restauro è stato aggiunto il campanile.


Informazioni sulla chiesa

Denominazione: Chiesa di S. Carlo e dell'Immacolata
Indirizzo: Via Sant'Anna (nel centro edificato storico perimetrato al 1991) - Arese (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Epoca di costruzione: sec. XVIII
Condizione giuridica: proprietà privata
Codice regione: 03
Ente schedatore: Provincia di Milano
Ente competente: S26


Localizzazione Catastale

Comune: Arese
Foglio/Data: 4
Particelle: 535


Fonti:

lombardiabeniculturali.it
catalogo.beniculturali.it